
Curriculum vitae

Pietro Calvagna nasce a Paternò (CT), il 20 settembre 1982.
A 6 anni comincia a suonare il pianoforte e la chitarra da autodidatta, ispirato dal padre ex chitarrista e dalla sua collezione di dischi. Nel 1994 comincia a comporre musica ed esibirsi in qualche manifestazione musicale.
Nel 2001 ,dopo il diploma, intraprende il lavoro di turnista, collaborando con svariati artisti, confrontandosi con moltissimi generi musicali, e cogliendo ogni occasione lavorativa per estendere il suo bagaglio musicale.
Nel 2002 incontra Lucio Dalla a Bologna e riceve dalla Pressing-line s.r.l. una proposta di contratto editoriale. Nello stesso anno un altro incontro importante, quello con il chitarrista e compositore Ralph Towner, con cui trascorre un ispirato pomeriggio di musica e conversazione a Catania, lo incoraggia a proseguire nel suo percorso.
Un anno dopo collabora con il cantautore Samuele Bersani al brano “Pensandoti”, della cui musica è autore –composta all’età di 14 anni – insieme a frammenti di testo. Questo brano, inserito nell’album Caramella Smog, pubblicato nel 2003 da BMG Ricordi, è stato suonato ad Umbria Jazz ed inserito dai musicisti Pietro Tonolo e Gil Goldstein nell’album Italian Songs (Egea, 2005) che contiene una selezione di canzoni italiane tra le più belle di tutti i tempi.
Nel 2004, grazie all’incontro con Salvo e Gino Finocchiaro, comincia a scoprire una tradizione di musica siciliana che ignorava del tutto, con un’attenzione particolare al mandolinista compositore Giovanni Gioviale. Comincia ad appassionarsi alla tradizione della musica nelle barberìe, passione che darà vita a numerose composizioni in stile e allo spettacolo teatrale “Sala da Barba”. Quest’ultimo, frutto di ulteriori ricerche teorico-pratiche sull’argomento, è stato scritto e messo in scena insieme all’amico Alfio Sesto (con il quale aveva già collaborato nello spettacolo “A facci è sempri a stissa”, dedicato al poeta contemporaneo Salvo Basso) al Teatro Coppola di Catania, al Piccolo Teatro del mercato a Ragusa e in altre location in giro per l’isola.
Nel 2008, all’età di 26 anni, si trasferisce a Palermo, dove lavora con la compagnia Ditirammu e gli artisti che vi orbitano attorno, approfondendo lo studio delle tradizioni musicali siciliane, partecipando a progetti come l’Orchestrina di 9 elementi “Ass’a mazzi” o “Sunatura” – con Vito e Rosa Parrinello e l’armonicista jazz Giuseppe Milici – e conoscendo, tra gli altri, i maestri Totò Fundarò e Mario Gatto, cari amici e solidi punti di riferimento rispettivamente per la musica tradizionale siciliana e la fisarmonica, strumento al quale inizia a dedicarsi.
Parallelamente segue la facoltà di Musicologia con passione, studiando il fenomeno musicale da sempre più punti di vista, approfondendo soprattutto lo studio della psicologia della musica, della filosofia della musica, dell’etnomusicologia e della storia della musica antica, medievale e rinascimentale. Questi studi gli permetteranno di curare l’Ensamble itinerante di musica medievale della compagnia Batarnù, di scrivere e performare musica per il teatro di rievocazione storica (ad esempio Storia, miti e migranti di Sicilia di Alessandro Nicolosi, messo in scena nella sala del Telamone della valle dei Templi di Agrigento e in vari comuni siciliani, o Romeo e Giulietta di Rosario Minardi, messo in scena al teatro Metropolitan di Catania, al Teatro comunale di Giarre e altri), di approfondire la didattica sulla base di una più solida conoscenza dei fenomeni e di appassionarsi ulteriormente ai vari aspetti della musica.
Nel 2010 scrive e mette in scena in 15 giorni per la regista Roberta Furnò le musiche del Musical Aladdin e la lampada magica, che avrà diverse repliche al Teatro Città della Notte di Augusta.
Nel 2012, all’età di 30 anni, torna a Catania, dove lavora come chitarrista e polistrumentista, soprattutto al fianco dell’amico armonicista cantante Joe Pedros e con la compagnia Batarnù, tenendo numerosissimi concerti e cominciando a studiare il Jazz manouche, genere che concilia l’improvvisazione jazzistica ad un linguaggio europeo e mediterraneo che sente appartenergli.
Seguendo questo nuovo percorso partecipa, fin dalla prima edizione e negli anni a seguire, al Raduno Manouche di Petralia Sottana, organizzato dall’associazione “Sulle orme di Django”. In tali occasioni si confronta ogni anno con alcuni tra i più importanti musicisti del genere, imparando a suonare la chitarra in stile manouche e in seguito la fisarmonica jazz. Inizia quindi così la sua carriera di polistrumentista, studiando successivamente il mandolino da un vecchio manuale di Agostino Pisani – continuando così il percorso sulla musica siciliana – e iniziando a suonare il violino.
In quegli stessi anni Intraprende lo studio del pianoforte jazz a partire da un seminario di Barry Harris a Gela, approfondendo poi col pianista Aldo Rindone a Torino, dove trascorre due mesi per esibirsi in concerti con l’amico cantautore Davide di Rosolini.
Nel 2016 cura, insieme all’amico Alessandro Nicolosi (Compagnia Batarnù), la parte musicale del laboratorio residenziale “Tracce di memoria”, tenuto a Montalbano Elicona da Mamadou Dioume, attore e regista, noto per le sue collaborazioni con Peter Brook.
Per sostentarsi durante i suoi percorsi di studio tiene concerti con diverse formazioni, soprattutto di jazz manouche: con i 4Django, il Pietro Calvagna Trio o i Swing Gitan Quartet si muove verso un’elegante forma di intrattenimento in quartetto che miscela swing e musica siciliana per eventi pubblici e privati.
Dal 2017 collabora con il polistrumentista e ricercatore di tradizioni siciliane Giorgio Maltese, con il quale ha tenuto concerti in giro per la Sicilia contribuendo a far rivivere tradizioni musicali quasi perdute. Con Maltese cura le musiche dell’opera teatrale “Vincenzo, storia di un padre” messa in scena in svariate repliche all’auditorium “Nelson Mandela” di Misterbianco, prodotto da Massimo Costanza con la regia di Santi Consoli.
Nel 2018 viene citato nel “Dizionario dei Compositori di Sicilia” dello studioso Giovanni Tavcar.
Durante il 2020 si dedica alcuni mesi allo studio del contrappunto per espandere la visione dell’armonia, compiendo anche alcuni studi sul ritmo, e pubblica online (su Spotify e altri store digitali) l’album “I”, contenente alcune composizioni originali suonate alla chitarra classica e al pianoforte.
Nel 2021 si occupa di intrattenimento musicale acustico cucito su misura per eventi pubblici e privati, e conosce il Maestro Stjiepko Gut, dal quale impara a rinsaldare ritmo, articolazione e pronuncia, portando così il sound dei progetti ad un altro livello.
Attualmente lavora come insegnante, compositore, ghostwriter, violinista, chitarrista, fisarmonicista, pianista e curatore di ensamble swing, e come mandolinista, chitarrista, fisarmonicista e curatore di ensamble di musica siciliana.